Fonte: Ministero della salute
Che differenza c'è tra surgelazione e congelamento?
La surgelazione è un sistema di conservazione mediante il freddo che prevede il rispetto di alcuni parametri previsti dalla normativa:
• tempi molto brevi per il raggiungimento della temperatura di -18°C al cuore del prodotto;
• vendita esclusivamente nella confezione originale del produttore;
• mantenimento del prodotto ad almeno -18°C per tutta la vita commerciale.
La rapidità del processo (che si può ottenere esclusivamente su alimenti di piccola pezzatura) comporta la formazione di microcristalli, sia all'interno che all'esterno delle cellule, con conseguente arresto dei processi di deterioramento e conservazione della struttura cellulare. Grazie al forte rallentamento delle reazioni biochimiche e alla conservazione della struttura cellulare, i caratteri organolettici e il profilo nutrizionale del cibo (macronutrienti, vitamine e minerali) non cambiano in modo significativo per diversi mesi.
Il congelamento, a differenza della surgelazione, per legge non prevede tempi e temperature prestabilite di raffreddamento e quindi possono essere trattati alimenti anche di grossa pezzatura (un prodotto congelato risulta correttamente conservato già a -12°C). Perciò, se il processo di raffreddamento avviene lentamente (in passato spesso le apparecchiature frigorifere non disponevano di capacità adeguata alle dimensioni e al tipo di alimento da congelare), nei prodotti congelati possono crearsi dei macrocristalli che, a causa delle loro dimensioni, provocano una rottura delle cellule, con parziale perdita della struttura originaria. In tal caso, nelle fasi di scongelamento e cottura si possono verificare perdite di nutrienti e un peggioramento degli aspetti organolettici. Tra gli alimenti congelati vi possono essere alcuni prodotti commercializzati allo stato sfuso (es. legumi, prodotti ittici interi o in tranci, etc.).
L'impiego del congelamento o della surgelazione aumenta la vita di un alimento?
Nel congelamento e nella surgelazione si raffreddano gli alimenti a temperature che trasformano l'acqua dallo stato liquido allo stato solido (cristalli di ghiaccio). Il tal modo, l'acqua non è più disponibile per la crescita dei batteri che, con il loro sviluppo, contribuiscono al deterioramento degli alimenti causando in alcuni casi anche intossicazioni o tossinfezioni alimentari. Perciò congelamento e surgelazione ci aiutano a conservare gli alimenti per periodi di tempo molto più lunghi rispetto alla semplice refrigerazione. Il congelamento/surgelazione agisce sui batteri come una sorta di "pausa", come in un video: congelando, metti in pausa la vita dei batteri; scongelando, il processo riparte dal punto nel quale si era interrotto.
Inoltre, il congelamento e la surgelazione rallentano l'attività degli enzimi naturalmente presenti in alcuni alimenti contribuendo a preservare alcune caratteristiche dei prodotti "freschi".
N.B. il congelamento/surgelazione prolunga la vita di un alimento, ma non lo "sterilizza", né lo rende "eterno".
Curiosità
Abbassare la temperatura per conservare più a lungo gli alimenti è una tecnica antica, conosciuta già nel medioevo. L'utilizzo del freddo a livello industriale per la conservazione degli alimenti ha avuto grande sviluppo a cavallo tra 1800 e 1900. Tra i primi esempi di trasporto di alimenti congelati annoveriamo le carni provenienti via nave dal Sud America. Fino alla metà del secolo scorso era un metodo ad esclusivo appannaggio di poche famiglie abbienti: in molte residenze nobiliari sono ancora presenti le ghiacciaie nelle quali veniva stoccata neve ghiacciata trasportata dai ghiacciai delle montagne!
Con la disponibilità, in seguito, dell'energia elettrica e la diffusione dei frigoriferi, negli anni '70, la possibilità di conservare gli alimenti con il freddo è a disposizione di tutti.
Quali alimenti posso congelare nel frigorifero di casa e quali sono le regole da seguire?
A casa possiamo congelare molti cibi, con alcuni accorgimenti. Ad esempio, non possiamo congelare cibi in scatola, bevande gassate e uova crude intere, perché l'aumento di volume dovuto alla formazione dei cristalli potrebbe far scoppiare il contenitore o il guscio, e non è consigliabile congelare le insalate perché le foglie perderebbero le caratteristiche strutturali e la croccantezza. Inoltre, quando vengono congelati, la carne e il pollame crudo mantengono le loro qualità strutturali più a lungo di quelli cotti, anche perché durante la cottura c'è una parziale perdita di umidità.
Comunque, per un corretto congelamento degli alimenti in casa occorre:
• congelare solo alimenti di buona qualità igienica, di adeguata qualità merceologica e con il necessario stato di freschezza, manipolandoli con le dovute accortezze igieniche prima del congelamento;
• suddividere gli alimenti in piccole porzioni (per facilitare la rapidità del congelamento e per poterli poi utilizzare interamente);
• utilizzare un involucro protettivo o la stessa confezione originale dei cibi (al fine di preservare la qualità ed evitare bruciature da freddo);
• apporre sulle confezioni la data di congelamento (per non protrarre eccessivamente il tempo di conservazione);
• rispettare la quantità massima di prodotti che possono essere conservati nel vano congelatore.
È inoltre importante curare la manutenzione del congelatore e, se presente, regolare il termostato sulla temperatura più bassa possibile, qualche ora prima di introdurvi gli alimenti da congelare.
Per quanto tempo posso conservare nel congelatore un alimento prima che diventi non sicuro?
Il congelatore mette in pausa la vita dei batteri e perciò consente di mantenere relativamente inalterato il cibo, anche per lunghi periodi. È la qualità organolettico-nutrizionale, e non quella igienico-sanitaria, che potrebbe essere compromessa con l'eccessivo trascorrere del tempo. Per tale motivo si raccomanda di consumare gli alimenti congelati/surgelati entro la data indicata sulla confezione. In mancanza di indicazioni specifiche, purché venga costantemente mantenuta la catena del freddo (temperatura non superiore a -18°C), si può far riferimento alla tabella seguente che riporta alcuni esempi di periodi consigliati per la conservazione in ambito domestico di alimenti congelati/surgelati.
Alimenti e tempi consigliati di conservazione domestica in congelatore
Prodotti Mesi di congelamento (-18°C
Carne macinata cruda 3-4
Salsiccia 1-2
Bovino - Arrosto crudo 9
Bovino - Bistecche o fettine crude 4-6
Maiale - Arrosto crudo 4-6
Maiale - Bistecche o fettine crude 3-4
Ovicaprino - Spezzatino crudo 2-3
Pollame - Intero crudo 10-12
Pollame - A pezzi crudo 9
Frattaglie crude 1
Pesce magro crudo (es. merluzzo) 4
Pesce grasso crudo (es. sgombro) 3
Alimenti cotti 1-2
Dati estratti da:
• Istituto Superiore di Sanità "Comportamenti preventivi verso le malattie trasmesse da alimenti" - Rapporti ISTISAN 00/19 https://www.iss.it/strumenti-di-riferimento/-/asset_publisher/GIDBUf2rmBr2/content/id/5209857
• CeIRSA ASLTO5 - tratto da Commonwealth Scientific Industrial Research Organisation (CSIRO) modificato https://sicurezzanelpiatto.blogspot.com/search?q=congelamento
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Té verde, una tazza di salute
Dalla rinomata rivista SCIENCE, conosciuta in tutto il mondo, scienziati di diverse nazionalità, hanno contribuito a realizzare l’articolo che sintetizzo, solo nella parte che possa interessare ed incuriosire il normale lettore, poiché le parte strettamente: scientifiche, farmacologiche e biologiche, possono essere comprensibili solo dagli addetti ai lavori.
Parliamo dei benefici che apporta il tè verde.
È una bevanda popolare in tutto il mondo che contiene abbondanti polifenoli del tè che sono noti per ridurre il rischio di sviluppare, tra le altre malattie, le malattie cardiovascolari e il diabete. Dopo l'assunzione di tè verde, le catechine del tè e gli acidi fenolici vengono rapidamente metabolizzati nell'acido protocatecuico antiossidante.
Uno studio approfondito effettuato su topi e scimmie, applicando l’ingegneria cellulare, ha dimostrato che si possono generare benefici personalizzati per guarire alcune malattie. Si parla di alcune sostanze contenute nel tè verde, come l'acido protocatecuico.
Intanto è utile spiegare a cosa serve l’ingegneria cellulare. Serve a personalizzare delle cure intervenendo nelle cellule malate con quelle buone, ed offre una nuova strategia per terapie sostitutive a lungo termine. Tali terapie sono generalmente progettate per correggere vari tipi di carenze della funzione cellulare o per controllare l'esatta somministrazione del farmaco nei regimi di trattamento a lungo termine.
“Secondo lo scienziato Yin e altri, la terapia cellulare è un approccio promettente per il diabete ed ha sviluppato un efficiente sistema di controllo ingegnerizzando le cellule per rispondere all'acido protocatecuico, un metabolita del tè verde. L'acido protocatechuico ingerito per via orale regola la glicemia innescando la secrezione di insulina o una breve variante del peptide 1 simile al glucagone umano da cellule ingegnerizzate impiantate in modelli di topi e primati non umani di diabete di tipo 1 e di tipo 2. Questo studio dimostra la versatilità della biologia sintetica per lo sviluppo di terapie cellulari controllate a distanza per il diabete.”
Ma cosa è l'acido protocatecuico? È una sostanza che si trova in natura anche su altri alimenti. Fa parte dei polifenoli. Ha una propria potenziale attività antiossidante, antibatterica, antitumorale, antiulcera, antidiabetica, antiageing, antifibrotica, antivirale, antinfiammatoria, analgesica, antiaterosclerotica, cardiaca, epatoprotettiva, neurologica e nefroprotettiva. (fonte:Protocatechuic acid - Search Results - PubMed).
Cosa sono i polifenoli? Sono un gruppo di sostanze benefiche che si trovano in natura, sotto forma di: acidi, amidi e altro.
Quindi, il potere antiossidante del tè verde, consumato almeno tre volte a settimana, è molto alto, e riduce, come detto prima, rischi di ictus e diabete e altre patologie associate.
Grazie ai famosi polifenoli, ovvero antiossidanti, contenuti nel tè verde ma anche in altri alimenti, proprio come l’acido protocatecuico.
In farmacologia è stato effettuato uno studio approfondito sull’applicazione dell’acido protocatecuico in vitro, dove si generava la distruzione delle cellule malate di leucemia, tumori, e inibiva la replicazione del virus responsabile dell’herpes simplex di tipo 2.
Al di là del complesso studio effettuato dagli scienziati e dal grande progresso che la ricerca scientifica raggiunge giornalmente, una buona tazza di tè verde alle 17,00 non è poi un grande sacrificio. Ovviamente, di ottima marca e senza zucchero.
Secondo una ricerca effettuata dal Ministero della Salute, il consumo di latte e yogurt, in Italia, si è notevolmente ridotto. A motivo di cio' si raccomanda un uso appropriato secondo il seguente decalogo.
Decalogo per il corretto consumo di latte & yogurt
nell’alimentazione quotidiana
1. Consuma ogni giorno 3 porzioni tra latte
e yogurt. Una porzione corrisponde a 125 g
cioè un bicchiere piccolo oppure 1/2 tazza o
un vasetto di yogurt.
2. Il latte e lo yogurt sono alimenti per
iniziare bene la giornata. Con una tazza
intera di latte (2 porzioni) a colazione e uno
yogurt come spuntino si raggiungono le 3
porzioni raccomandate.
3. Il latte e lo yogurt sono fonti di calcio,
inoltre contengono vitamina A, vitamine del
gruppo B e altri sali minerali come fosforo,
magnesio, zinco e selenio.
4. Il latte e lo yogurt bianco senza zuccheri
aggiunti sono molto simili dal punto
di vista nutrizionale. Lo yogurt, grazie ai
fermenti lattici, favorisce l’equilibrio della flora
intestinale.
5. Puoi scegliere tra latte fresco pastorizzato,
fresco pastorizzato di alta qualità, pastorizzato,
microfiltrato e a lunga conservazione (UHT).
Se, invece, scegli di utilizzare il latte crudo
ricorda che è necessaria la bollitura prima del
consumo.
6. Lo yogurt si ottiene per fermentazione
del latte ad opera di specifici microrganismi.
Quando la fermentazione del latte non è dovuta
all’azione dei microrganismi dello yogurt, si
ottengono latti fermentati. Un esempio è dato
dal kefir, tipica bevanda dell’Europa dell’Est.
7. Latte e yogurt possono essere interi, scremati o
parzialmente scremati in base alla percentuale
di grassi. Il latte e lo yogurt scremati o
parzialmente scremati hanno un ridotto
contenuto di grassi e di calorie senza
alcuna riduzione di calcio e proteine.
8. Il latte può essere bevuto ad ogni età.
Nell’intestino umano è presente la lattasi,
enzima necessario per la digestione del
lattosio (zucchero del latte). Ciò rende il latte
un alimento adeguato per bambini, adulti
e anziani, ad eccezione degli intolleranti al
lattosio che hanno una documentata carenza
di lattasi.
9. Lo yogurt è ben tollerato dalla maggior
parte di coloro che soffrono di intolleranza al
lattosio. Inoltre, sono disponibili molti prodotti
a ridotto o nullo contenuto di lattosio, come i
latti delattosati.
10. ll calcio e il fosforo presenti nel latte e
nello yogurt sono facilmente assorbiti
dall’organismo. Il loro consumo contribuisce
a diminuire il rischio di insorgenza di osteoporosi.
Carne manipolata con solfiti. Cosa sono?
Riporto fedelmente
un articolo pubblicato dall’Istituto
Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, cui fa capo il Ministero della
Salute, che giornalmente effettua analisi per conto delle forze dell’ordine
per controllare alimenti e altro.
L’articolo
“Solfiti aggiunti
alla carne, duecento denunce in sei anni Picco di frodi a tavola nel 2011 e nel
2015 Sono i dati emersi dai controlli dell’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale della Sicilia
pubblicato 11
mag 2016, 12:25 da Direzione Generale
PALERMO. Solfiti aggiunti alla carne per alterarne
artificialmente il colore, mascherando così il normale processo di
putrefazione. In questo settore, c’è stato un picco di frodi nel 2011 e nel
2015, con percentuali vicine al 10 per cento. Duecento in sei anni (2010-2015)
i campioni risultati positivi alla presenza di queste sostanze. Analisi da cui
sono scattate altrettante denunce in procura. Sono numeri importanti quelli
emersi, durante un forum tenuto nella redazione dell’agenzia stampa di
Italpress, in seguito ai controlli dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale
della Sicilia, che, ogni giorno, per conto di Nas, Asp e veterinari, analizza
centinaia di campioni per cercare residui di farmaci, sostanze anabolizzanti e
contaminanti ambientali negli alimenti e nei mangimi a uso zootecnico. Nel
2010, su un totale di 442 campioni di carne, 20 sono risultati positivi alla
presenza di solfiti (4,5%). Nel 2011, partendo da una cifra simile a quella
dell’anno precedente di campioni analizzati (447), i positivi raddoppiano (41),
raggiungendo il 9,2 per cento. Nel 2012, a fronte di un aumento dei campioni
esaminati, i casi di frode diminuiscono: su 721 solo 32 (4,4%) risultano
positivi. L’anno successivo, i tentativi di taroccamento toccano il livello più
basso: su 729 campioni, solo 17 sono positivi (2,3%). Nel 2014, c’è un leggero
aumento: su 687, 19 sono positivi (2,8%). Numeri record l’anno successivo, nel
2015, in coincidenza con il maxi sequestro di carne a Palermo, Trapani e
Agrigento, quando furono scoperte quattro tonnellate di carni avariate,
denunciati 23 macellai e titolari di un deposito. In tutta la regione, su 786
campioni, ben 72 risultarono positivi, raggiungendo di nuovo il picco del 2011
(9,2%). I solfiti sono sostanze ad azione antimicrobica e antiossidante.
Inclusi nella lista degli allergeni, devono essere obbligatoriamente indicati
sull'etichetta di qualsiasi alimento contenenti concentrazioni superiori a 10
milligrammi per chilo. L'uso dei solfiti è assolutamente vietato sulle carni
fresche, ma è consentito, per la loro elevata attività antibatterica, nei
crostacei, nei molluschi e nel vino, fino a un massimo di 200 milligrammi per
chilo. Il loro impiego è diffuso soprattutto per il mantenimento delle
proprietà estetiche del prodotto alimentare, divenendo una forma di frode ormai
comune nel settore produttivo delle carni; i solfiti, infatti, migliorano
l'aspetto dell’alimento, mantenendo più a lungo il colore originario e rendendolo
più invitante agli occhi del consumatore. Nelle carni, ad esempio, questi
composti impediscono il processo di ossidazione, che le fa diventare nere,
mantenendo lo stato di integrità chimico-fisica del prodotto. Ciò si verifica
sia a temperatura ambiente che in frigorifero. I solfiti presentano svariati
effetti dannosi sulla salute, non solo perché causano il depauperamento del
cibo da un punto di vista nutrizionale, distruggendo alcune vitamine, come la vitamina B1, B12 e la tiamina, ma soprattutto perché presentano effetti
citotossici e allergologici (dermatiti, orticaria, ipotensione, dolori
addominali e diarrea, oltre a pericolose reazioni anafilattiche). Il
commissario straordinario Salvatore Seminara consiglia “ai consumatori di
controllare che la carne che si compra al mattino, a fine giornata, non sia
ancora di un colore rosso vivo, perché per un normale processo di
decomposizione la carne deve tendere al nero. Inoltre, soprattutto per il
tritato, evitare di prendere quello confezionato, ma chiedere un prodotto
fresco. Infine, alle persone allergiche ai solfiti, che non possono bere vino e
mangiare crostacei, consigliamo, nel mangiare la carne, di tenere presente che
può contenere solfiti e, quindi, provocare reazioni anafilattiche”.
DIFENDERE LA SALUTE IN TAVOLA
La vita frenetica, il benessere, oggi, ci inducono a ricorrere sempre più all'acquisto di cibi già pronti e alle ricette elaborate. Ciò genera, inevitabilmente, delle malattie, ormai diffuse a tal punto da considerarle sociali, che, oltre ad appesantire la nostra salute, appesantiscono le casse della Sanità.
Cosa fare? Seguire alcune regole fondamentali e scegliere i cibi adatti al nostro metabolismo.
Assaggiarne qualcuno proibito, una volta ogni tanto, non è proprio peccato mortale.
Allora, iniziamo da chi potrebbe mangiare cosa, nel caso ci fossero delle patologie genetiche o familiari, come: il diabete, il colesterolo, l'azotemia, etc... che potrebbero compromettere alcuni degli organi del nostro corpo, come il pancreas, il fegato, il cuore, i vasi sanguigni, etc...
Poiché il diabete è una patologia diffusissima, riporto, qui di seguito, qualche elemento utile per combatterlo a tavola, al fine di proteggere il nostro pancreas che è quella ghiandola che secerne l'insulina. Quando il pancreas si ammala, non la secerne più ed ecco che sorge il diabete.
Inoltre, è l'organo che, in maniera silente, NON AVVISA IN TEMPO SE SI AMMALA. Tralasciando, quindi, la parte descrittiva medica, che non mi compete, vi espongo cosa mangiare.
Vi ricordo, QUALSIASI DIETA DEVE ESSERE, COMUNQUE, CONSIGLIATA DAL VOSTRO MEDICO, e che questa vuole essere una guida solo per mettervi in guardia da ipotetiche e probabili patologie, causate da un'alimentazione troppo grassa ed errata per il metabolismo.
Bilanciare le dosi e i grassi, non vuole necessariamente il consulto di un professionista.
Bilanciare le dosi e i grassi, non vuole necessariamente il consulto di un professionista.
ALIMENTI CONSENTITI
aceto, brodo di carne senza grasso, latte scremato e senza zucchero, le insalate verdi, le verdure, tutti gli aromi e le spezie come: la cannella, vaniglia, chiodi di garofano, etc..; il thé senza zucchero, i sottaceti, acqua, frutta come: mela imperatore, fragole. È chiaro che grosse quantità aumentano, comunque, il tasso di zucchero nel sangue. Quindi, attenzione alle dosi.
ALIMENTI DA ASSUMERE CON CAUTELA
pasta, pane, fette biscottate, grissini, sale, patate dolci e normali, cioccolato fondente, caffé decaffeinato, legumi freschi, riso, formaggi caprini e totalmente sgrassati, olio evo,
da preferire il pane, la pasta ed il riso integrali.
ALIMENTI DA EVITARE
panna, latte intero, burro, margarina, dadi e ingredienti che insaporiscono gli alimenti, formaggi grassi e stagionati, lardo, insaccati, superalcolici, biscotti zuccherati e dolci elaborati con conserve, marmellate, merende confezionate, mais, miele, nutella, cioccolato dolce, caffé con caffeina, glucosio, fruttosio, zucchero, bevande zuccherate, salse contenenti zucchero e/o sostanze zuccherine, frutta dolce come: banane, melone, anguria, arancia, mandarino, cachi, fichi, uva, frutta essiccata, e sciroppata.
EVITARE I DIGIUNI PROLUNGATI E PREFERIRE 5 PASTI AL GIORNO LEGGERI:
ORE: 8,00 - 11,00 - 13,00 - 17,00 - 20.00
Il grande nemico del metabolismo che favorisce il diabete è il grasso del giro vita che annuncia l'obesità. QUINDI, SIGNORE E SIGNORI, ARMIAMOCI DI BUONA VOLONTÀ E FACCIAMO QUALCHE PASSEGGIATA IN PIÙ, NEL CORSO DELLA GIORNATA.
dieta tipo
COLAZIONE: -------------------- Thé CON TRE FETTE BISCOTTATE E UNA FRUTTA
ORE 11,00:-------------------------- UNO YOGURT SCREMATO oppure UNA FRUTTA
ORE 13,00:-------------------------- 50 gr di pasta con pomodoro senza frittura ed un cucchiaino di olio evo crudo; un piatto di verdure a scelta; una frutta
ORE 17,00--------------------------- UN THé CON TRE FETTE BISCOTTATE oppure UNA FRUTTA.
ORE 20,00 -------------------------- 100 gr di carne bianca arrostita o cotta al limone con aromi
INSALATA DI CRISTALLINA SENZA OLIO E POCO SALE
ORE 23,00--------------------------- UNA FRUTTA
È IMPORTANTE SCEGLIERE FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE.
dieta tipo
COLAZIONE: -------------------- Thé CON TRE FETTE BISCOTTATE E UNA FRUTTA
OPPURE
UNA TAZZA DI LATTE SCREMATO CON DUE FETTE BISCOTTATEORE 11,00:-------------------------- UNO YOGURT SCREMATO oppure UNA FRUTTA
ORE 13,00:-------------------------- 50 gr di pasta con pomodoro senza frittura ed un cucchiaino di olio evo crudo; un piatto di verdure a scelta; una frutta
ORE 17,00--------------------------- UN THé CON TRE FETTE BISCOTTATE oppure UNA FRUTTA.
ORE 20,00 -------------------------- 100 gr di carne bianca arrostita o cotta al limone con aromi
INSALATA DI CRISTALLINA SENZA OLIO E POCO SALE
oppure
MINESTRONE E FORMAGGIO MAGROORE 23,00--------------------------- UNA FRUTTA
È IMPORTANTE SCEGLIERE FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE.
DIETA TIPO PER IPERTENSIONE ARTERIOSA
Precisiamo che la
parola dieta deriva dal greco dìaita, «modo di vivere», per cui non scappate di
fronte a questa parola né intristitevi, ma cercate di darvi un equilibrio
qualora si presentassero delle patologie legate sia all’età sia a problemi di
salute vari.
In questa pagina
vorrei affrontare la dieta tipo, per chi soffre di ipertensione arteriosa, cercando di
rendere meno pesante la vita quotidiana.
Prima di
illustrare una dieta tipo, tratta da consigli medici ed elaborata con
alimentazione mediterranea, vorrei darvi
un piccolo consiglio: non ritenetevi ammalati, ma superalimentati,
sicché potrete affrontare, sotto l’aspetto psicologico, le rinunce che
l’ipertensione richiede.
L’ipertensione
arteriosa, misurabile in minima e massima, ha diverse cause e molte conseguenze
lesive per il nostro cuore e non solo.
“In Italia si stima che
almeno 15 milioni di persone abbiano una pressione arteriosa ≥160 mmHg o siano
in trattamento antiipertensivo. Poiché l’aumento della pressione arteriosa
normalmente non si percepisce se non quando si manifestano complicanze cliniche
è consigliabile misurare la pressione arteriosa almeno una volta all’anno.
- è considerata “normale” una
pressione sistolica inferiore a 120 mmHg e una pressione diastolica
inferiore a 80 mmHg
- è considerata
“pre-ipertensione” una pressione sistolica compresa fra 120 e 140 mmHg o
una pressione diastolica compresa fra 80 e 90 mmHg
- si
parla di “ipertensione arteriosa” quando i valori della pressione
sistolica superano i 140 mmHg o quelli della pressione diastolica i 90
mmHg.” (fonte: http://www.epicentro.iss.it/)
Cause:
- obesità
- cattiva alimentazione, tra cui: eccesso di sale e grassi
animali
- diabete
- sedentarietà
- alcool e fumo
- malfunzionamento congenito dei reni
- ipercolesterolemia (colesterolo alto)
- predisposizione genetica
Conseguenze:
- problemi al cuore
- problemi cardiovascolari (cioè occlusione delle arterie)
- ictus
- infarti
- insufficienza renale
- etc….
Lasciando ai
medici le indicazioni attraverso le cure adeguate, mi limito a presentarvi alcuni
accorgimenti essenziali e una dieta tipo che incontrerà, sicuramente, i gusti
dei vegetariani e dei non vegetariani.
Innanzitutto occorre eliminare:
dolci, insaccati, latte intero, alimenti cotti in scatola, alcool, bevande
gasate e dolci, infusi zuccherati, fritture, acciughe e pesce salati, sigarette,
caffè, dolcificanti e fruttosio. Poi, rispettare le porzioni e pesare le
pietanze a crudo, quindi:
- limitare al massimo ed eliminare gradatamente il sale;
- evitare cibi con grassi animali e carni rosse;
- preferire verdure cotte a vapore poiché conservano sostanze che
dànno più gusto, credetemi, sono più saporite e necessita meno condimento;
- utilizzare aromi naturali, quali: origano, menta, basilico,
coriandolo, chiodi di garofano, rosmarino, si al peperoncino che è un
vasodilatatore, no al pepe;
- inserire nella dieta tre giorni a settimana il pesce azzurro
(sarde, sgombri, orate) cotto al forno o alla griglia;
- frutta fresca di stagione. Per i diabetici, limitarsi a quella
prescritta dal dietologo;
- preferire cibi freschi a quelli cotti in scatola, poiché questi
ultimi contengono sostanze a base di sale e conservanti, altamente
dannosi. Si ai surgelati crudi.
- Bere acqua naturale a volontà, almeno un litro e mezzo al giorno;
- Si a: thé, tisane, non zuccherate, caffè decaffeinato;
- latte parzialmente scremato;
- Limone: utilizzarlo nelle pietanze che lo consentono, o nelle
bevande, almeno la spremuta di uno intero al giorno con poca acqua;
- Alternare pasta integrale con quella tradizionale;
- Salsa di pomodoro con poco olio, rigorosamente di oliva e crudo.
- Due noci a settimana e due mandorle a settimana. (alternarle)
considerati i
tempi di crisi, vi propongo una dieta tipo accettabile. Vado sull’economico,
senza ostentare pietanze d’oltre oceano o asiatiche o strane, come alcuni...propongono.
Questa dieta non
va seguita dai diabetici.
Dieta tipo
Potrete scegliere, tra le pietanze
proposte, alternandole nel corso delle settimane.
- una tazza di thè con succo di limone, un
cucchiaino di zucchero, due fette
biscottate. Se volete la marmellata, non zuccherate il thè.
biscottate. Se volete la marmellata, non zuccherate il thè.
- mezza porzione di frutta fresca
- oppure:
- una tazza di latte parzialmente scremato
con due fette biscottate
- una tazzina di caffè decaffeinato
- oppure:
- uno yogurt magro
- oppure: una spremuta di arancia
- oppure: una frutta
- oppure: una premuta di carote
Pranzo
- 50 gr di pasta integrale o normale, con
sugo di pomodoro senza soffritto
- un piatto di bietole bollite o di finocchi
bolliti o di altra verdura che preferite.
- una frutta
- alternare la pasta integrale con quella
normale e con il riso
- alternare il sugo con: fagioli,
lenticchie, fave, ceci, minestrone, cavoli. In questo caso utilizzare 30 gr di
pasta.
- Sugo di pomodoro senza soffritto:
In un tegame portate ad ebollizione dell’acqua e inserite due grossi pomodori maturi e mezza
cipolla non tritata. Dopo 3 minuti scolate i pomodori, lasciando cucinare la
cipolla. Privateli della pellicina e tagliuzzateli.
Quando la cipolla
è cotta tagliuzzatela e unitela in una padella al pomodoro aggiungendo un poco
di acqua di cottura. Quando il tutto si
è ben amalgamato, aggiungete un cucchiaino di olio di oliva, poco sale e
peperoncino. Condite la pasta al dente.
- Bietole:
in una capiente
pentola portata ad ebollizione, buttatevi giu’ le biete (un mazzo) ben lavate e
tagliuzzate, mezza cipolla tritata grossolanamente e un grosso pomodoro privato
della pellicina e dei semi, un pizzico di sale e lasciate cucinare. A cottura
ultimata, ponetene una porzione sul piatto e aggiungete un cucchiaino di olio
di oliva.
Il brodo non deve
risultare lento o “lavato” ma scuro e ricco delle sostanze delle verdure.
Le biete
risulteranno abbondanti, pertanto potrete mangiarle la sera o l’indomani a
pranzo.
- Finocchi bolliti:
pulite un
finocchio privandolo dei gambi e delle parti non buone. Lavatelo bene e
dividetelo in quattro. Portate ad ebollizione abbondante acqua con poco sale e
buttatevi il finocchio. Quando sarà cotto, ponetelo su di un piatto con del
brodo di cottura, aggiungete un cucchiaino di olio di oliva e buon appetito.
- Oppure:
Un piatto di
fagioli o di lenticchie
Ore 17,00
Un thé con limone
Cena
- un pesce azzurro al forno o sulla piastra (
va bene anche surgelato)
- una insalata di lattuga cristallina, a
volontà.
- 30 gr di pane integrale o di semola di
grano duro - NO PANE BIANCO
- una frutta
oppure
- una fetta di petto di pollo arrosto
- radicchio alla piastra o due patate bollite
- 30 gr. di pane integrale o di semola di
grano duro - NO PANE BIANCO
- una frutta
oppure
- un piatto abbondante di minestrone con un
cucchiaino di olio di oliva e pochissimo sale o un piatto di lenticchie.
- 30 gr di pane integrale o di semola di
grano duro- NO PANE BIANCO
- una vaschetta di formaggio magro spalmabile
oppure due fette di bresaola condita con succo di limone.
- una frutta.
oppure
- un piatto abbondante di lenticchie con un
cucchiaino di olio di oliva
- 100 gr di formaggio magrissimo
- 30 gr di pane integrale
- una frutta
Ricordatevi di mangiare due noci e due
mandorle, alternandole,a settimana.
Una volta a
settimana potrete concedervi a scelta:
- un piatto di pasta a forno o pasticcio di
lasagne o pasta all’uovo
- carne di manzo
- una pizza
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