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venerdì 8 giugno 2018

PIZZA....DI PANE...VELOCISSIMA




Quante ricette girano su internet per proporvi pizze superveloci a base di lieviti istantanei che, credetemi, nn sono per niente raccomandabili.

Che fare se avete voglia di una pizza, all’ultimo istante?
Tenete sempre un pane a pagnotta o a ciabatta di qualche giorno e procedete così.

Su una leccarda o su una teglia grande, posate il pane che avete scelto (a forma tonda o a ciabatta) e tagliatelo a metà.
A parte, fate un miscuglio di acqua, olio e poco sale, nella misura di tre cucchiai di acqua due di olio di oliva e sale. Mescolate bene e spruzzatelo sulle due metà. Dopo qualche minuto condite con acciughe, mozzarella, pomodoro a fette e una spolverata di origano.  Oppure, condite a vostro piacimento.
Ponete in forno, preriscaldato, a 160 gradi, sino a quando vedrete inscurire il pane sui bordi e sciogliere la mozzarella.
Potrete condire anche con polpa di pomodoro, formaggio grattugiato, tipo sfincione, o come vi pare.
Se, invece, volete realizzare forme più piccole, tenete da parte un filone di qualche giorno, anche duro. tagliate orizzontalmente delle fettine alte 2-3 cm. Se è molto duro, aiutatevi con il coltello grande a sega, bagnatelo nella bagna come descritta prima, condite a vostro piacere e infornate. Se è molto duro la bagna deve essere più abbondante. 
Sfornate e...Buon appetito.






sabato 19 marzo 2016

Sfincione

Spicchi di storia

Lo sfincione, ossia “morbido come una spugna”, dall’arabo isfang, dal francese “eponge” e dal greco spòngosviene realizzato con diversi condimenti e con impasti differenti, più o meno morbidi.
Cugino della Pizza, spesso, sostituisce un pasto frugale, o diventa il re della tavola nelle serate che precedono il Natale e la festa della Madonna. Oppure è servito a tocchetti, nei buffet, come “mini rosticceria”, per compleanni e ricorrenze varie.
A Palermo, sino a qualche decennio fa, era considerato cibo di strada, venduto in caratteristici contenitori ambulanti, col tipico “richiamo” del venditore, attraverso un megafono; oggi, gli ambulanti si vedono di rado ed è più gradevole gustarlo al bar o nelle rosticcerie che lo preparano con diversi condimenti, in forme “a taglio” o mono porzione ovale.

Quello che vi propongo è a pasta morbida, che rimane tale e non diventa elastico come quello a pasta più compatta.

Ingredienti

• 250 g farina "00" e 250 g farina di grano duro
• un cubetto di lievito di birra
• ½ bicchiere di olio evo
• 400 g di pomodori pelati
• 2 cipolle
• 3 sarde salate
• 100 g di caciocavallo grattugiato
• 30 g di pangrattato
• origano
• pepe
• 1 cucchiaino di sale

Preparazione

L’impasto
Versate la farina in una ciotola capiente, possibilmente quella chiamata insalatiera, formate la fontana e al centro versate il lievito di birra precedentemente sciolto in una tazza di acqua tiepida. Poi aggiungete l’olio e lavorate aggiungendo altra acqua tiepida, sino ad ottenere un impasto morbido. Più denso della famosa pastella.
Quando avrete raggiunto questa densità, coprite la ciotola con una tovaglia e lasciate in luogo caldo, per due ore, sino a quando l’impasto diventa il doppio.

Nell’attesa, preparate  il condimento
Affettate finemente le cipolle e fatele imbiondire con dell’olio di oliva, in un tegame o in una padella, poi aggiungere i pelati spezzettati, un poco di sale e il pepe. Portate a cottura, almeno 15/20 minuti.
A parte preparate le sarde: dissalatele con un coltello e lavatele sotto l’acqua corrente, ma non troppo. Poi diliscatele e tagliatele a pezzetti.  

Trenta minuti prima di infornare il tutto, accendete il forno a 250 gradi.


Composizione dello sfincione

Quando l’impasto si sarà raddoppiato, ungete con abbondante olio di oliva una teglia, possibilmente rettangolare, ponetevi l’impasto e allargatelo con le dita unte di olio, in tutta la superficie della teglia. L’impasto deve essere alto 2 cm. Versate, sopra l’impasto, dell’olio di oliva a filo, orientatevi nella quantità contenuta in “due dita” di un bicchiere.  Fate dei piccoli fossetti con le dita in tutto l’impasto, ponendovi i pezzettini di sarde, poi versate la salsa, il formaggio grattugiato, il pangrattato e un po’ di origano.
Infornate e cuocete per 30 minuti.
Lo sfincione può essere gustato caldo, tiepido e freddo.

N.B:
1) Molte versioni chiedono le acciughe, ma la ricetta originale si fa con le sarde salate perchè dal sapore più deciso.

2) Per quanto riguarda il formaggio, alcuni lo preferiscono a pezzetti e non grattugiato, con l’inconveniente che diventa duro e stride con la morbidezza della pasta