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martedì 13 agosto 2024

L’estratto di pomodoro o concentrato (‘u strattu)




L’odore particolare dell’estratto, ‘u strattu" in siciliano, che si diffondeva per le strade dei paesi, era tipico e avvolgente.

Tipici anche i grandi piatti di ceramica siciliana detti fanguotti e le maidde, che lo contenevano, esposti al sole di Sicilia. 



La maidda simile ad una culla, serviva anche per impastare la farina per fare il pane o la pasta. Chi non la possedeva utilizzava semplici tavole di legno.
Odori che ritornano alla mente con non poca nostalgia e anche con un po’ di magone che mi ricordano figure a me care.
Nei paesi, dal mese di luglio inoltrato e sino a settembre, si vedevano, per strada o sui tetti, infiniti “metri” di tavole di legno o di maidde o i fanguotti, esposti al sole, che contenevano il sugo di pomodoro, che, poi, sarebbe diventato estratto: ‘u strattu. E li, ogni tanto, le donne o le bambine mescolavano il sugo, per far si che venisse denso in modo omogeneo. Alla sera, si riportava tutto dentro, per evitare che l’umidità penalizzasse il processo di addensamento e il formarsi di muffe.
La lavorazione era molto laboriosa e richiedeva tempo, abilità, pazienza e del buon pomodoro siciliano maturo.
Quando era pronto, si conservava nei barattoli di ceramica detti burnie, dopo aver versato dell’olio evo. Ovviamente, siciliano.

L’estratto, oggi, non è piu’ prodotto in casa, solo qualche raro caso. Lo si trova nei supermercati ed è sempre un piacere coccolarlo nei barattoli, sempre in ricordo dei vecchi tempi, consolandoti che, almeno, puoi generare le tradizioni culinarie che mamma o nonna ti hanno insegnato.

Per fare in casa l’estratto, occorrono pomodori non trattati e pieni di polpa come, ad esempio, quelli “costoluti” di Corleone o il famoso siccagno che abbraccia diverse specie. Ma sempre di pezzatura grossa e saporita.

Ricetta
Ingredienti
5 kg di pomodoro ben maturo
olio evo q. b per conservarlo


Attrezzi
Pentola capiente
Passamodoro
Insalatiera grande
Cucchiaio di legno
Scolapasta grande
Piatti grandi piani di ceramica

Procedimento
Lavare bene il pomodoro.
Inserirlo nella capiente pentola con un bicchiere di acqua e pressarlo leggermente di tanto in tanto col cucchiaio di legno, rigirandolo.
Quando è cotto, trasferirlo nello scolapasta grande e lasciarlo scolare affinchè perda l’acqua propria in eccesso.
Dopo circa mezz’ora, estrarre il sugo col passa pomodoro in altra insalatiera. Rimettere in pentola pulita, mescolare bene e far cuocere almeno 15 minuti per farlo restringere. Questo servirà ad accorciare i tempi di esposizione al sole. Più densa è la salsa, meno dovrà stare al sole. Poi, versare su dei piatti piani molto larghi, una quantità che sia almeno 2 centimetri entro i bordi del piatto.
Esporre al sole e girare spesso con un cucchiaio di legno, ogni 2-3 ore. Alla sera rientrare i piatti, onde evitare che l’umidità vanifichi il vostro lavoro. La moderna igiene vuole che si poggi un qualcosa che ripari l’estratto dagli insetti. Potreste coprire i piatti con il para schizzi o con del velo da confetti, per capirci. Il caldo dei mesi estivi farà la sua parte. Dopo varie esposizioni al sole, quando avrete notato che la salsa diventa densissima, piu’ densa della nutella, è già estratto e potrete conservarla in barattoli di vetro ben puliti, asciutti e sterilizzati, una quantità che non tocchi il coperchio. Quindi, ungere l’interno del barattolo con del buon olio evo, inserire la quantità giusta dell’estratto, pressarlo con le dita o con un cucchiaio, cercando di non lasciare vuoti, e versare l’olio evo, almeno due cucchiai e chiudere ermeticamente. Quando aprirete un barattolo, conservatelo in frigo, avendo cura di aggiungere dell’olio, poiché quando si preleva una quantità di estratto, inevitabilmente se ne toglie una quantità. Oppure chiudete il barattolo e capovolgetelo, per qualche secondo, al fine di far arrivare l’olio anche in superficie. In frigo puo’ resistere parecchio, perché il sale e il freddo sono dei buoni “conservatori” delle pietanze. 

Curiosità
C’è chi mette il sale direttamente nei pomodori, io lo sconsiglio perché il sale ed il calore rendono un’acidità superiore, in quanto il pomodoro ne possiede una quantità considerevole. Parlo dell’acido ascorbico o vitamina C.
Purtroppo, in agricoltura vengono utilizzati anche dei prodotti che aumentano l’acidità del frutto, alterandone il sapore.


lunedì 12 agosto 2024

PASTA DI MARE





La tradizione vuole gli ingredienti freschi, ma potrete utilizzare anche quelli surgelati che non richiedono la lavorazione dei molluschi. La sequenza della preparazione è importante ai fini di una buona riuscita del piatto.


Ingredienti freschi per 4 persone

2 pomodori ramati

4 spicchi di aglio

2 fette di pesce spada

500 gr di cozze 

200 gr di vongole

4 gamberoni

1 calamaro

pasta di sarde q.b. oppure 2 acciughe sott’olio

1 mazzetto di prezzemolo

4 foglie di menta

6 cucchiai di olio evo

sale e pepe

Pasta: per quanto concerne il tipo di pasta, io preferisco la pasta corta, ovvero, le conchigliette o i falsi gnocchi. 350 gr.


Procedimento

Prima di tutto, lasciate, in abbondante acqua e sale, le vongole per farle spurgare dell’eventuale presenza di

sabbia, per almeno 4 ore, dentro il frigo, (se si è in estate), coprendo con un'altra insalatiera per evitare schizzi improvvisi.

Trascorse le ore, sciacquatele bene sotto l’acqua corrente e fatele aprire in una padella, con 2 cucchiai di olio evo e 2 spicchi di aglio, a fuoco moderato. Coprite con un coperchio. Quando sono aperte, mettetele da parte e mettete da parte anche il liquido che fuoriesce dalle vongole. Pulite bene le cozze e fatele aprire, senza acqua né sale, in un capiente tegame a fuoco moderato, rigirandole ogni tanto. Coprite con un coperchio. NON DEVONO CUOCERE molto.  MA APRIRE IL GUSCIO. Quindi, separatele dal guscio e mettetele da parte. 

Pulite i gamberoni lasciando la testa e togliete il budellino.

Pulite il calamaro o fatevelo pulire e tagliare dal pescivendolo.


Nel frattempo, portate ad ebollizione l’acqua per la pasta con poco sale. Contestualmente, prendete una capiente e profonda padella, versate 6 cucchiai di olio, 2 spicchi di aglio interi e i pomodori privi della pellicina, tagliati a tocchi. Dopo 1 minuto, aggiungete il pesce spada tagliato a dadini, privo della pellicina e dell’osso e il calamaro precedentemente tagliato a quadrucci. 

Fate cucinare il condimento e aggiungete il brodino delle vongole, un po’ di brodo di pasta, che, nel frattempo state cucinando. Mescolate bene e aggiungete due cucchiaini di pasta di acciughe, che non deve friggere, ma sciogliere nel brodino e, in ultimo, quando il condimento è cotto, aggiungete le vongole e le cozze. Poi, aggiungete i gamberoni, il prezzemolo tritato finemente e 4 foglie di menta, intere. Fate cuocere appena per 1 minuto. Aggiustate di sale, se occorre e dopo 30 secondi togliete i gamberoni e metteteli da parte. Eliminate l’aglio e le foglie di menta.

Scolate la pasta molto al dente, senza buttare il brodo, e gettatela nel condimento. Mantecate sino a quando raggiungerà la cottura che desiderate. Se il brodo stringe troppo, aggiungete il brodo della pasta, e mantecate. Al termine, deve risultare un brodino cremoso. Spolverate con il pepe. Distribuite la pasta nei piatti con un gamberone a piatto e servite. 

Io preferisco inserire sia le vongole che le cozze senza guscio, ma se volete un po’ di coreografia, lasciatene da parte un po’ col guscio e dopo aver sistemato la pasta nei piatti, mettetele sulla pasta insieme ai gamberoni.

Buon appetito.

Consiglio. Se utilizzate le cozze e le vongole fresche o allevate, dovrete stare attenti nel salare sia l’acqua della pasta sia il condimento.

Se utilizzate tutto surgelato, dovrete aggiungere piu’ sale. Assaggiate comunque e bilanciate con acqua senza sale, nel caso risulti un po’ salato.

Per quanto riguarda tutto il condimento, non deve cuocere molto, altrimenti gli ingredienti si induriscono.