Il nome Pasqua deriva dall’ebraico Pesah, “passaggio”.
Per essi, era il passaggio dalla terra di Egitto alla terra promessa. Per i
cristiani è il passaggio di Gesù Cristo da materia a spirito, ovverosia, “trapasso”, come si osa dire
nell’hinterland della Sicilia. E le antiche donne dell’Isola, il venerdi santo,
fedelmente, aderivano al trapasso con il rigoroso digiuno.
L’agnello, nella religione cristiana assume il significato
del sacrificio di Gesù morto in croce e risorto.
Ma, come ogni ricorrenza religiosa che conserva il
sacrificio, anche la Pasqua manifesta un lato gioioso abbinato alla resurrezione
ovvero alla rinascita. L’uovo. La più grande cellula vivente.
"Omne vivum ex ovo", cioè "tutti gli esseri
viventi nascono dall’uovo".
Ma come si arriva all’utilizzo dell’uovo per simboleggiare la
Pasqua?
L’uovo, sin dall’antichità, ovvero, sin da prima del
cristianesimo, ha assunto il significato di sacralità e di nascita: l’uovo primordiale che conserva il seme della
vita, come significazione della nascita del
Cosmo. Esso è stato anche utilizzato dalle antiche civiltà del sud est
europeo, India, Indonesia, Iran, Grecia, Russia, testimoniato da resti di uova di
creta ritrovate, nelle tombe.
Gli egiziani credevano che l’uovo fosse il
centro dei quattro elementi: fuoco, acqua, terra e aria;
i Persiani festeggiavano l'arrivo della primavera regalando
uova di gallina, poiché l'usanza di regalare le uova si associa alla coincidenza che la Pasqua è una festa
che ricade sempre in primavera, stagione della rinascita e della della natura.
L’uovo si collega anche alla leggendaria araba Fenicia, mitico uccello, detto anche Uccello di fuoco, che rinasceva dalle ceneri e che prima di
morire preparava un nido a forma d’uovo, su cui si appollaiava e si lasciava incenerire
dai raggi solari. Dalle ceneri si formava l’uovo e da esso l’Uccello di Fuoco rinasceva.
![]() |
Fenicia- Uccello di Fuoco |
Nella mitologia cinese esiste una divinità, simbolo della
creazione, chiamata Pan Gu, originatasi da un enorme uovo galleggiante nello
spazio cosmico. Quando l’uovo si aprì, dopo 18 mila anni, generò la terra, il
cielo.
![]() |
Pan-Gu |
Anche in India esiste l’uovo primordiale che generò la terra,
il cielo, le montagne ed il sole. Quest’ultimo rappresentato dal tuorlo.
Eurinome, Ofione e l’Uovo
Universale. Anche in Grecia l’uovo universale ebbe lo stesso significato, quando
ancora non erano “nati gli dei”.
![]() |
Eurinome |
![]() |
Ofione |
Eurinome era la dea universale
“che vaga in ampi spazi”, nata dal caos, vagò per lo spazio, poiché non aveva
possibilità di posarsi su qualcosa di solido, e generò il vento che si
trasformò in serpente, Ofione, con cui si accoppiò e rimase incinta, ma subito
assunse la forma di una colomba. Volò in cielo e depose l’Uovo Cosmico, da cui
nacquero: il sole, la luna, le stelle, i pianeti, la terra e tutto ciò che ci
circonda.
Persino gli antichi Sumeri, Babilonesi e Cananei, credevano all’uovo primordiale,
che secondo al mitologia, fu deposto da una colomba che sorvolava le acque ancestrali.
L’uovo assume un significato mistico-cosmogonico e, nel
tempo, quello della rinascita della natura nel periodo primaverile. Con l’avvento del Cristianesimo, l’uovo
cosmico non assume più l’aspetto del “creatore” ma simbolo della rinascita del
Cristo, la resurrezione. L’uovo apotropaico dell’equinozio della Primavera,
diviene l’emblema del rinnovamento della civiltà cristiana. Da qui, si rivela
il significato delle uova di alabastro ritrovate nelle catacombe romane,
simbologicamente presente nei riti e nelle iconografie pasquali.
Un tempo, infatti, il giovedì Santo, si usava deporre un uovo
di struzzo nel sepolcro insieme con l’Eucarestia. L’uovo veniva ritirato il
giorno di Pasqua, detto anche Domenica dell’uovo.
Nel Medioevo i cristiani, nel periodo pasquale, donavano uova
vere consacrate che chiunque le mangiasse, poteva partecipare al rito-grazia della
Risurrezione.
In seguito l’uovo, pur mantenendo la stessa sacralità, fu
“creato” d’oro e d’argento, per lo scambio tra nobili, talvolta, abbellito di pietre
preziose. Famoso quello Fabergé, creato per la zarina Maria, nel 1883.
Il popolo, nei secoli, e sino a qualche decennio fa, decorava
le uova sode, ponendole nelle ceste, o inserendole in impasti di pasta dolce
per i bambini, creando i panierini, “panareddi” in siciliano, o “pupi cull’ova”
ovvero, pupi con le uova, o forme di pane dolciastro riempito di uova. Una
tradizione, a tutt’oggi, seguita in alcune parti dell’Italia, specialmente al
Sud.
![]() |
panierini di pasta dolciastra con uova sode |
Ma nei secoli, trionfa anche l’uovo di cioccolato: fondente,
dolce, bianco, nocciolato, e così via.
Il primo
uovo di cioccolato fu realizzato intorno alla seconda metà dell’800, grazie ad
un dolciere inglese, il cui spessore non era uniforme. In Italia, ebbe
un’evoluzione più perfetta, e nei primi del ‘900, si inserirono le sorprese.
Qui finisce
la sacralità dell’uovo ed inizia il valore commerciale, per la gioia di grandi
e piccini.
Nessun commento:
Posta un commento